Caccia in Abruzzo: Scatta la Diffida del WWF verso la RegioneCaccia in Abruzzo: Scatta la Diffida del WWF verso la Regione

Sono state rilevate troppe criticità nel calendario venatorio, compresa l’assenza di divieti nelle zone incendiate e sull’uso dei pallini in piombo. Il WWF ha inviato una diffida alla Regione Abruzzo a causa delle numerose problematiche persistenti nella programmazione dell’attività di caccia sul territorio abruzzese.

Tra le principali contestazioni, figura il posticipo della chiusura della caccia al colombaccio al 10 febbraio 2024. Il WWF ricorda che l’ISPRA sostiene che tale posticipo può essere “consentito solamente nelle realtà territoriali dove sia garantita un’adeguata vigilanza venatoria, in grado di prevenire eventuali illeciti,” cosa che, al momento, non è assicurata in Abruzzo.

Un altro punto critico riguarda la caccia all’Allodola, una specie in stato di conservazione sfavorevole e con una popolazione in declino in Europa. Il WWF evidenzia quanto sottolineato dall’ISPRA nel suo parere, ossia la necessità di un esplicito riferimento nel calendario venatorio al Piano di gestione nazionale per l’Allodola e l’inottemperanza della Regione Abruzzo nella trasmissione di “alcuna informazione riguardo ad attività svolte per il primo obiettivo del Piano di gestione”, ovvero il “miglioramento dell’habitat della specie negli agroecosistemi,” piano che sembra al momento “inattuato.”

Anche la chiusura della caccia alla Beccaccia è stata criticata, fissata al 20 gennaio (oltre il tempo indicato dall’ISPRA) invece che al 31 dicembre. Inoltre, secondo l’associazione, è necessario cambiare rotta rispetto al mancato rispetto delle prescrizioni per l’attività venatoria nell’area contigua del Parco Nazionale d’Abruzzo Lazio e Molise: “Nelle Aree Contigue dei Parchi Nazionali, la caccia dovrebbe essere riservata ai soli residenti dei comuni delle aree naturali protette e delle aree contigue e dovrebbe essere gestita in forma controllata, mentre nel calendario approvato dalla Regione Abruzzo non si fa riferimento alcuno alla riserva di caccia ai soli residenti.”

Anche le “limitazioni nell’utilizzo di munizionamento a pallini di piombo” sono state contestate: il calendario venatorio approvato prevede una mera raccomandazione all’utilizzo di munizioni spezzate prive di piombo e non un divieto, come segnalato nel parere ISPRA. Infine, c’è la questione del mancato inserimento del divieto di caccia nelle aree colpite da incendi, come già ricordato dal WWF Italia con una specifica nota inviata a tutte le regioni. Nel calendario approvato non è presente alcun accenno alla questione degli incendi.

Il WWF chiede all’amministrazione regionale di prendere atto di tutte le criticità rilevate, alcune delle quali in evidente contrasto con quanto indicato nel parere ISPRA, e di procedere con urgenza a una rettifica del calendario venatorio.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *