Gli avvisi di garanzia, annunciati in gran numero, precedono l’autopsia prevista per il pomeriggio odierno, dando inizio a un altro processo giudiziario in seguito a un tragico incidente sul lavoro. Ma ciò che emerge con maggiore forza, più di qualsiasi procedura legale, sono i sogni infranti di un giovane di 26 anni, tragicamente morto per una scarica elettrica mentre si trovava su un traliccio di media tensione. Poiché i dati statistici da soli non possono rendere giustizia al vuoto e alla sofferenza che ogni storia personale comporta.
Nell’ambito dell’indagine condotta dalla Procura di Teramo, sono stati avviati i primi passi necessari per comprendere quanto accaduto nella tarda mattinata di lunedì, quando il giovane di 26 anni, Gianluigi Ragni, originario di Campovalano di Campli e dipendente di un’impresa locale specializzata in impianti elettrici, è rimasto folgorato durante operazioni di manutenzione su un traliccio di media tensione. Questa impresa aveva ottenuto il contratto per tali lavori da e-distribuzione.
Gli avvisi di garanzia pervenuti, che contemplano l’accusa di omicidio colposo, rappresentano un passo obbligato in questa fase, dato che l’autopsia, unica occasione per una revisione accurata, è prevista per il pomeriggio e sarà eseguita dal medico legale Giuseppe Sciarra. Il fascicolo dell’indagine è stato trasferito dal sostituto procuratore di turno, Davide Rosati, il quale immediatamente ha disposto il sequestro del traliccio e l’ispezione del corpo, al sostituto procuratore Greta Aloisi, parte del team di magistrati specializzati in incidenti sul lavoro. Le notifiche degli avvisi sono state inviate a partire dal tardo pomeriggio di ieri e saranno completate entro oggi, prima dell’assegnazione dell’incarico per l’autopsia che si terrà nel pomeriggio. Non è escluso che, data la complessità della situazione, la Procura possa decidere di richiedere una consulenza tecnica in un contesto di confronto tra le diverse parti coinvolte.
L’obiettivo principale delle indagini è chiarire perché, nonostante fossero in corso lavori programmati su quel traliccio, vi fosse ancora passaggio di corrente, nonostante la presenza di una squadra di operai. Cosa è andato storto? È stata omessa qualche comunicazione critica? Queste sono solo alcune delle domande cui l’inchiesta dovrà fornire risposte. Nel frattempo, la polizia, incaricata delle indagini, ha continuato a sentire i colleghi di lavoro e altre persone che erano presenti sul luogo al momento dell’incidente.
L’ennesima tragedia sul lavoro si è verificata a contrada Travazzano di Valle San Giovanni, una frazione di Teramo. La vittima, che lavorava per l’azienda da alcuni anni, stava svolgendo attività di manutenzione, affiancato da un collega che è stato l’unico a essere testimone diretto dell’incidente. Il collega ha immediatamente chiesto aiuto e ha poi accusato un malore così grave da richiedere il ricovero in ospedale. L’allarme è stato dato tra le 13:30 e le 14:00 di lunedì, quando è stata effettuata la chiamata al 118 e ai vigili del fuoco, intervenuti tempestivamente. Secondo una prima ricostruzione, ancora soggetta a verifica e conferma anche nell’ambito dell’autopsia, sembra che il giovane operaio sia stato colpito da una scarica elettrica da 15.000 volt, che ha causato ustioni alla mano e al piede, con un punto di ingresso e uno di uscita. Il collega ha prontamente prestato soccorso, ma nonostante l’intervento tempestivo dei soccorritori del 118, per il giovane non c’è stato nulla da fare.