FDI ROSETO: Programma Turistico Inesistente - Il Fallimento di Nugnes Certificato dai Dati ImpietosiFDI ROSETO: Programma Turistico Inesistente - Il Fallimento di Nugnes Certificato dai Dati Impietosi

Il Partito di Giorgia Meloni è stato il primo a protestare contro la variante già nel mese di aprile e ammonisce l’amministrazione sull’iter.

“Senza la VAS, la variante lungomare approvata dal governo Nugnes è viziata, e ora qualsiasi cittadino potrà ricorrere e far annullare il procedimento, così come normato dal D.lgs 152/2006,” dichiara Francesco Di Giuseppe, capogruppo di Fratelli d’Italia in consiglio comunale.

“Venerdì, durante il consiglio comunale, abbiamo cercato di spiegare alla maggioranza, nei nostri tre interventi a disposizione, quale fosse la giusta interpretazione della normativa vigente, ripercorrendo puntualmente tutti i passaggi, molti dei quali contraddittori, che hanno portato alla stesura della variante, dopo un approfondito studio compiuto insieme al circolo di FDI e ai nostri tecnici.

Questa interpretazione non è solo nostra, ma è condivisa anche dalla Soprintendenza, dalla Regione Abruzzo e dalla Provincia di Teramo. Tuttavia, Nugnes, Pavone e compagni non hanno voluto sentire ragioni, come sempre sono rimasti sordi ad ogni appello di dialogo e buonsenso.

Dagli errori bisogna sempre imparare e fare attenzione affinché non si ripetano. Quello che portiamo oggi all’attenzione della città è invece, secondo noi, la ripetizione di un errore avvenuto in passato e di cui la città sta ancora pagando le conseguenze. Si tratta dell’approvazione dell’attuale PRG, in cui si fece una forzatura sulle distanze da rispettare nelle sopraelevazioni dei fabbricati monopiano. Questo ha portato molti rosetani, dopo anni di contenziosi, a ritrovarsi con ordini di demolizione per case realizzate con permessi e nel rispetto del piano regolatore.

Abbiamo cercato di bloccare quello che, secondo noi e tutta l’opposizione compatta, è uno scempio architettonico, paesaggistico e ambientale. Inoltre, abbiamo cercato di fermare quello che probabilmente diventerà l’ennesimo guaio giudiziario per i cittadini che dovranno applicare queste nuove norme,” conclude Di Giuseppe.

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